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  • Alessandro Padoa

1. Istruzioni per l'uso

Credo fermamente nella potenza della voce. Del timbro vocale, dell'accento, del tono. Credo nelle pause, nella cadenza, nelle oscillazioni emotive, nelle reazioni vocali ad eventi imprevisti. Per questo, credo che leggere un qualcosa potendo ricreare, nella propria mente, la voce di chi lo ha scritto, dia una marcia in più al tutto. Perciò, se non la conoscete già, ascoltate la mia voce. No, non ho creato nessun cd audio in stile libro di inglese della scuola, dove mettevano i cd attaccati con la colla all'ultima pagina. Ho sempre pensato che quei cd fossero uno spreco. Uno era per lo student book, uno per il workbook. Il workbook, non si sa perché, era in bianco e nero. Sempre. Scorrere alla traccia desiderata era un terno al lotto, perché poi c'erano le tracce che erano solo sul cd della professoressa, e tendenzialmente non si capiva nulla. Per non parlare delle solite cinque note introduttive con cui iniziavano tutti i brani. Tarataratà, excercise three chapter five. No, non ho fatto nulla di tutto questo, anche perché reputo il cugino del cd audio, ossia l'audiolibro, uno di quei casi in cui lo sforzo tecnologico sia stato maggiore della qualità finale del prodotto. L'audiolibro, per quanto mi riguarda, va ad inserirsi in quella speciale lista dove possiamo trovare anche i Nokia Lumia e tutti quei telefoni montanti sistema operativo Windows, nati per fare concorrenza ad Ios ed Android (“eh, i Windows phone tutta un'altra cosa”, la frase che usciva con prepotenza dalle bocche dei loro possessori, per colmare quelle evidenti lacune che hanno portato la specie ad estinguersi quasi totalmente). Nella medesima lista troviamo poi altri strumenti, quali la Galaxy Cam e la Apple Tv, per la par condicio tra i brand, ma soprattutto troviamo due elettrodomestici da cucina. La macchina per fare il pane, e la macchina per fare il gelato. Credo profondamente che, sulla confezione di tali prodotti, debba essere riportata in caratteri cubitali la seguente dicitura: “esempio lampante di caso in cui il gioco non vale la candela”. Quella del pane non la ho mai avuta, dicono che venga anche bene, ma continuo a sostenere che il gioco non valga la candela. Quella del gelato, però, la avevo. Eccome, se la avevo. Anzi, credo di averla ancora. Mamma, dimmelo tu, che faccio fatica a ricordare: siamo mai riusciti a produrre qualcosa che somigliasse ad un cazzo di gelato? Perdonate il termine, ma rende sicuramente meglio l'idea della distanza che intercorre tra quelle brodaglie che venivano fuori e il prodotto che sarebbe invece dovuto uscirne. Ecco, questi sono solo alcuni dei prodotti di quello speciale elenco in cui lo sforzo non è stato all'altezza del risultato. Di quei casi in cui lo sbattimento realizzativo è nettamente inutile. Quindi, no, niente audiolibro. E niente audiolibro anche perché, se vuoi dire di aver letto qualcosa, ti metti là e lo leggi. Ascoltarlo mentre vai a correre non vale. Detto ciò, qual è il modo per farvi sentire la mia voce? Facile. Andate su Instagram, lì troverete parecchio materiale. Poi potete proseguire la lettura.

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